Agnieszka Kurant (nata a Łódź, Polonia) attinge a filosofia, tecnologia, scienza e capitalismo digitale per creare opere instabili e in continua evoluzione, incentrate sull’intelligenza collettiva e sul futuro del lavoro e della creatività. L’artista costruisce sistemi complessi, reti e ambienti composti da molteplici agenti (molecole, animali, batteri, algoritmi di intelligenza artificiale o folle di persone) che interagiscono producendo forme ibride in costante metamorfosi. Oscillando tra biologico, digitale e geologico, naturale e artificiale, vita e non-vita, passato profondo e futuro remoto, le sue opere esplorano la soggettività plurale, l’evoluzione dei sistemi viventi, della cultura e della tecnologia, le trasformazioni dell’umano, l’automazione e la cibernetica. Ha presentato mostre personali al Mudam, Lussemburgo (2024), al Castello di Rivoli, Torino (2021) e allo Sculpture Center (2013), tra gli altri. Il suo lavoro è stato esposto al Jeu de Paume, Parigi (2025), alla Biennale di Gwangju (2024), alla Biennale di Sydney (2024), al Centre Pompidou, Parigi (2024), alla Pinault Collection – Bourse de Commerce, Parigi (2024), al Gropius Bau, Berlino (2024), al Louisiana Museum, Danimarca (2023), al Museum of Modern Art, New York (2021) e alla Biennale di Istanbul (2019). Nel 2021–22 Kurant ha realizzato una commissione permanente per il MIT List Visual Arts Center di Cambridge e, nel 2015, una commissione per la facciata del Solomon R. Guggenheim Museum di New York.