La Galleria Lia Rumma presenta un duplice progetto messo a punto da Joseph Kosuth. All’allestimento nello spazio di Napoli segue, a breve distanza di tempo, la mostra nella sede di Milano.
La galleria intende così marcare questo passaggio di millennio, affidando all’artista sia il ruolo di trait d’union tra le due sedi sia il passaggio tra il secolo che finisce e quello che comincia. Proprio con una mostra di Kosuth, allora giovane artista emergente negli Stati Uniti, Lia Rumma aveva inaugurato, nel 1971, la prima sede napoletana. Questa mostra intende quindi sottolineare la continuità e la coerenza di orientamento e di scelte di un percorso che, attraverso una serie di tappe importanti, l’ha portata dagli esordi napoletani fino al recente sviluppo con lo sdoppiamento della galleria.
Mentre l'installazione di Napoli consiste in una rilettura tutta italiana del lavoro dell'artista, in cui vengono presentate fotografie di interventi realizzati nel corso degli anni della sua attività in Italia ed in particolare del lavoro svolto in collaborazione con la galleria, il progetto per l’installazione di Milano mira ad uno sguardo internazionale, che permetterà di riportare all'interno della galleria un percorso avvenuto in un circuito più vasto. Con questi lavori e con quelli presentati a Napoli si esplica una tautologia dalle molteplici possibilità di lettura e di uno sguardo retrospettivo sul contesto, sulla storia della galleria e sulla propria modalità di lavoro, un percorso segnato da una continuità di scelte e di orientamenti.