'La galleria di Napoli appare più ampia di quanto le severe misure su carta indichino.
La galleria di Napoli è lontanissima dalla galleria di Milano, si estende allungata, guarda lontano; due bellissime stanze poste sulla sinistra si affiancano in fondo...
La “Scala orizzontale“ (2015) aggetta di fianco alla porta di entrata, parte dal muro, percorre aerea e orizzontale lo spazio, contorta sostiene gli attrezzi di misurazione i quali ospitano la lenta reazione alchemica che indica la memoria, il tempo in trasformazione.
In posizione quasi centrale la ”Scala verticale” (2015) comprime il marrano. Il marrano è immobile, afflosciato, attende l’impulso, il gonfiore...
Eccolo. Sforzato, sibilante, il marrano spinge e solleva gli scalini, il sibilo raggiunge la coppa di pyrex, eccita il fosforo...
La sala si oscura, il fosforo si illumina e diventa portatore di memoria, di speranza...torna la luce bianca. Il marrano è spossato, si affloscia lento e attende il prossimo respiro...altra speranza.
Sul fondo sala la “Grande pergamena“ (2015) è grippata fronte e retro da due stelle, il muro la sostiene aiutata dalle luci silenziose. Le luci si spengono a intermittenza, rivelano le tracce, la trasparenza, la ”storia”, la fosforescenza-memoria.
Le stelle intrecciano l’immagine cosmica con l’immagine terrena dell’animalità.
Le due stanze di lato ospitano opere ”antiche”, opere che hanno percorso decine di migliaia di giorni e che ora sono pronte ad entrare in viaggio con le opere recentissime.
Si riconoscono, si sono immaginate.
Nella ”Pelle con resistenza“ (1968) l’incandescenza offre energia, si abbevera di fosforo e riscalda lo zolfo, della ”Ciotola” (1968), dove la calamita scrive e disegna con la limatura di ferro.
Le due stanze potrebbero ospitare il ”Pugno fosforescente” (1971)...o potrebbero accogliere opere pensate per la lunga scala...
Tutto si può riassemblare, forse c’è il tempo necessario, forse basta pensare che il tempo appartiene all’arte e che l’arte detta il passo alla speranza...
Non mancherà la canoa ? Non mancherà l’internazionale ?
Il viaggio può ricontinuare.'
Gilberto Zorio, luglio 2015