Il Museo d'arte di Daegu è lieto di presentare Wael Shawky nell'ambito della mostra di scambio internazionale 2024. Wael Shawky (nato nel 1971) è un artista di origine egiziana noto per la sua vivace carriera internazionale. Questa è la sua prima mostra personale in un museo pubblico coreano e offre un'opportunità unica di apprezzare la sua particolare visione artistica. Shawky combina film, performance e narrazione per creare opere d'arte complete che comprendono vari mezzi, tra cui pittura, disegno, scultura, installazione e musica. Le sue opere esplorano l'intersezione tra finzione e realtà, concentrandosi sulla domanda “Quanto è affidabile la storia scritta?” e presentando nuove prospettive storiche.
Shawky ha trascorso l'infanzia ad Alessandria d'Egitto e alla Mecca, in Arabia Saudita, e afferma che la sua crescita, avvenuta osservando la transizione da società nomadi a società modernizzate, è stata per lui fonte di ispirazione artistica. Ha studiato belle arti all'Università di Alessandria d'Egitto e all'Università della Pennsylvania negli Stati Uniti e si è guadagnato fama internazionale per le sue opere che presentano prospettive originali sulla storia. Recentemente è stato invitato a esporre al Padiglione egiziano della 60a Biennale di Venezia e ha ottenuto un notevole successo con Drama 1882, un video che reinterpreta la Rivoluzione di Urabi (1879-1882), che si oppose al dominio imperiale.
In questa mostra al Daegu Art Museum, Shawky presenta tre opere video: la nuova Love Story (2024), Al Araba Al Madfuna I (2012) e I Am Hymns of the New Temples (2023). Queste opere trattano la mitologia come elemento comune, rispettivamente con la Corea, l'Egitto e l'antica città italiana di Pompei come sfondi. Shawky descrive questa mostra come un'esplorazione di “come il mondo metafisico sia connesso alle nostre vite”. Questo riflette il suo continuo interesse nell'esaminare come concetti non materiali come l'amore, gli esseri soprannaturali e la fede negli dei si intreccino con la vita moderna.
Sebbene le tre storie che si svolgono nella Galleria 1 del Museo d'Arte di Daegu provengano da tempi e spazi diversi, esse presentano vividamente agli spettatori il regno dell'arte di Wael Shawky, che propone un dialogo tra antichità e modernità attraverso culture diverse.
Il nuovo lavoro, Love Story, reinterpreta i folktales orali e le fiabe tradizionali della Corea. Attraverso le tre storie - La principessa del baco da seta, L'ascia d'oro, L'ascia d'argento e La prova del coniglio - Shawky illustra una struttura in cui i mondi opposti del materiale e del non materiale coesistono all'interno di un'unica narrazione, ed esplora il modo in cui il concetto astratto di amore viene materializzato. L'opera offre un'esperienza audiovisiva unica, in cui la narrazione pansori interagisce con la tradizionale danza del leone.
Al Araba Al Madfuna I deriva il suo titolo dal nome di un villaggio dell'Alto Egitto ed è stato creato sulla base dell'esperienza di Shawky che ha visitato la zona nei primi anni 2000. L'opera fa parte di una trilogia e l'originale, creato nel 2012, è presentato in questa mostra. Il video in bianco e nero, della durata di circa 20 minuti e che inizia con lo scenario del Nilo, combina le esperienze personali dell'artista con elementi letterari per intrecciare in modo unico l'antica mitologia egiziana con la moderna società egiziana. È un'opera in cui l'interesse di Shawky per il modo in cui il mondo metafisico e quello materiale si connettono reciprocamente è espresso con umorismo e satira.
I Am Hymns of the New Temples, esplora il legame tra la mitologia greco-romana e l'antica religione egizia con lo sfondo dell'antica città italiana di Pompei. Shawky si concentra sulla sacerdotessa Io, amata da Zeus e trasformata in mucca per evitare la gelosia di Era. Pompei, dove le diverse culture della Grecia, di Roma e dell'Egitto sono coinvolte per essere inevitabilmente collegate, è uno spazio dell'immaginazione con possibilità aperte. La scena finale della storia appassionata trasmette la futilità del ritorno al silenzio dell'inizio del mondo.
Le opere di Wael Shawky illuminano il rapporto tra storia e mitologia reinterpretando i miti, e presentano in modo creativo prospettive moderne sulle identità religiose e culturali. Egli esplora il modo in cui le storie vengono create e trasmesse e analizza e reinterpreta il modo in cui tali processi formano le realtà storiche. Attraverso il suo lavoro, Shawky suggerisce che i “fatti” che accettiamo non sono mai definiti da un'unica prospettiva, aprendo possibilità di interpretazioni diverse.
Wael Shawky ha visitato la Corea più volte dal 2022, conducendo ricerche e filmati per il suo nuovo lavoro. La mostra, che combina elementi del Pansori, dei racconti orali, della letteratura e della mitologia, sarà caratterizzata da installazioni video che comprendono vari media come attrazione principale. Inoltre, saranno presentati nuovi disegni ispirati a Love Story.
Vi invitiamo a unirvi al viaggio artistico di Wael Shawky, che mette in contatto culture diverse e reinterpreta la storia per offrire nuovi spunti ed esperienze. Attraverso questa mostra, ci auguriamo che possiate incontrare e godere di una grande narrazione in cui passato e presente, mito e realtà, e culture diverse si intersecano.