La nuova mostra di Haim Steinbach riassume alcune tra le tappe più significative del suo percorso artistico e documenta il rapporto oramai consolidato tra l’artista e la Galleria Lia Rumma. I lavori esposti sono tutti realizzati tra il 1983 e il 2006.
Le opere di Haim Steinbach sono costituite da oggetti trovati e prelevati dalla realtà quotidiana. L’artista se ne appropria, li isola o li pone accanto ad altri oggetti di natura diversa, dando vita ad una sorta di alfabeto segnico che presenta una molteplicità di significati. Gli oggetti sono di solito collocati su dei ripiani e con questi formano un lavoro unitario. Anche i ripiani sono degli oggetti con una loro funzione specifica. Nei lavori realizzati nei primi anni Ottanta, i ripiani erano fatti a mano e apparivano come degli objet trouvé. Per questo motivo, dal 1984, i ripiani assumono delle forme standardizzate a seconda delle dimensioni degli oggetti che devono sostenere. A partire da questo momento i tableau di Steinbach raggiungono un nuovo rigore formale. L’elaborazione e l’accostamento di oggetti e ripiani si inserisce in una tradizione che ha le sue origini nei rilievi degli artisti costruttivisti e nelle istallazioni della Minimal Art. Inoltre, la disposizione ordinata e l’accostamento di oggetti di natura diversa, ci rimanda ai concetti contrapposti di ordine e caos, propri della società contemporanea.
Alcuni tra i lavori esposti sono nati dal contatto diretto tra l’artista, i luoghi e le persone che ha incontrato nel corso di questi anni. Ad esempio, dietro Untitled (sandals, chair), del 1987, si cela un buffo episodio che ha visto l’acquisto al mercato delle pulci di Napoli di una serie di sandali per bambini e di una sedia. Altra opera di ispirazione partenopea è Neapolitan tableau, 1987, realizzata tramite l’acquisto di alcuni oggetti reperiti nelle botteghe di antiquariato nei pressi della Galleria Lia Rumma di Napoli. Nel caso di lavori realizzati specificamente per un collezionista invece, come Untitled (4 airplanes), l’artista ha individuato e scelto una specifica tipologia di oggetto, che costituisce una sorta di ritratto della persona con la quale è entrato in contatto.