PAOLO ICARO | Trattoria Ideale | Fondazione VOLUME!
Artista
Paolo Icaro
Data
9 marzo 2025
Location
Fondazione VOLUME!Via di San Francesco di Sales 86/88, Roma
Il 9 marzo 2025 dalle 12:00 alle 20:00 la Fondazione VOLUME! presenta Trattoria ideale, un lavoro di Paolo Icaro, a cura di Lorenzo Benedetti. Un’azione di Paolo Icaro che trasforma gli ambienti di VOLUME! in un luogo di condivisione e relazione.
Paolo Icaro (1936) trasforma gli spazi di VOLUME! in una Trattoria ideale creando un ambiente conviviale ispirato all'accoglienza di una trattoria. Questo spazio espositivo si ripensa come un luogo di scambio, dove parole, immagini e suoni si intrecciano per stimolare i sensi e il dialogo.
Il 9 marzo 2025 dalle 12:00 alle 20:00 la Fondazione VOLUME! presenta Trattoria ideale, un lavoro di Paolo Icaro, a cura di Lorenzo Benedetti. Un’azione di Paolo Icaro che trasforma gli ambienti di VOLUME! in un luogo di condivisione e relazione. Paolo Icaro (1936) trasforma gli spazi di VOLUME! in una Trattoria ideale creando un ambiente conviviale ispirato all'accoglienza di una trattoria. Questo spazio espositivo si ripensa come un luogo di scambio, dove parole, immagini e suoni si intrecciano per stimolare i sensi e il dialogo.
La mostra "Intelligenze emotive" esplora l’emotività come forma essenziale di intelligenza sociale, sottolineandone l’importanza in un’epoca dominata dall’intelligenza artificiale e dall’indifferenza. Ispirata al libro "Emotional Intelligence" di Daniel Goleman, invita a riflettere sul valore dell’empatia nelle relazioni umane. Attraverso opere d’arte dagli anni ’90 a oggi, molte delle quali provenienti dalle Collezioni del Mart, l’esposizione crea connessioni tra arte contemporanea e scienze psicologiche, includendo anche interventi site-specific e prestiti locali. Il progetto è frutto di una collaborazione con gli studenti dell’Università di Trento, che hanno partecipato attivamente alla curatela nell’ambito del programma "Officina Espositiva", lavorando a stretto contatto con i professionisti del Mart.
Marina Abramović è una degli artisti che partecipano a Il Ritratto dell’Artista, una mostra collettiva che inaugura il 23 febbraio al Museo Civico San Domenico di Forlì. Il riflesso di Narciso è stato il primo autoritratto. Nel corso dei secoli, gli artisti hanno usato l’autoritratto per esplorare identità, emozioni e maestria artistica. Lo specchio riflette non solo un volto, ma una maschera, più personaggio che persona. Gli artisti spesso si inseriscono in narrazioni più ampie, dalla mitologia alla storia. La loro immagine diventa simbolo, firma, traccia senza tempo, come il riflesso di Narciso che riecheggia nell’arte, nella letteratura e nella psicoanalisi.
Sabato 22 e domenica 23 febbraio, dopo il grande successo della mostra between breath and fire, torna per un’ultima occasione Seven Deaths, l’installazione cinematografica di Marina Abramović. Le proiezioni si terranno alle 10:00, 11:30, 13:00, 14:30, 16:00, 17:30 e 19:00, con ingresso gratuito su prenotazione fino a esaurimento posti. I biglietti valgono esclusivamente per lo slot orario prenotato e consigliamo di arrivare almeno 15 minuti prima dell’inizio della proiezione.
Il 20 febbraio, il MOCA presenta la première statunitense dell'installazione cinematografica Drama 1882 di Wael Shawky. Debuttata nel Padiglione Egiziano della Biennale di Venezia 2024, quest'opera assume la forma di un'opera lirica in otto parti, eseguita per la telecamera e girata in un teatro di Alessandria. Drama 1882 prende come fondamento la rivoluzione di Urabi in Egitto contro l'imperialismo britannico (1879-1882), concentrandosi in particolare su una rissa in un caffè tra un proprietario di asino e un maltese, un episodio che scatenò eventi culminati in oltre settant'anni di dominio coloniale britannico in Egitto.
L’artista sudafricano William Kentridge torna in scena con la sua nuova opera da camera, ispirata a un viaggio in mare del 1941 da Marsiglia alla Martinica. Realizzato in collaborazione con il regista teatrale Phala Ookeditse Phala e il direttore di coro e danzatore Nhlanhla Mahlangu, The Great Yes, The Great No rievoca la fuga dalla Francia di Vichy di personaggi come il surrealista André Breton, l’antropologo Claude Lévi-Strauss e l’artista cubano Wifredo Lam. A bordo, però, si aggiunge un cast di figure straordinarie, tra cui Aimé Césaire, Josephine Baker, Leon Trotsky e persino Joseph Stalin.