Per più di tre decenni, l'artista nato ad Alessandria d'Egitto Wael Shawky ha ridefinito i confini tra film, performance, scultura e installazione attraverso opere che intervengono nelle lacune dei resoconti storici, per lo più diffusi oralmente, sulla cultura e la storia del mondo arabo. I suoi film e le sue installazioni comportano intricate scenografie fatte a mano e costumi d'epoca, oltre a burattini, marionette e attori professionisti e non, compresi i bambini. Accanto a sculture e disegni, il suo lavoro immerge testimonianze storiche rigorosamente studiate in mondi di sua creazione. Questo mix di verità e finzione è alla base della sua pratica. Egli ritiene che la storia sia una registrazione di sequenze rappresentate soggettivamente piuttosto che di fatti indiscutibili. Attraverso elaborate ricostruzioni di eventi storici, Shawky rivaluta e solleva domande sulle ambiguità dei documenti di cronaca e sull'autorità della storia scritta.

Realizzato per il Padiglione Egitto in occasione della 60° edizione dell'Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia, Drama 1882 continua questa pratica di rappresentazione storica. Il film lirico in otto parti prende in considerazione la rivoluzione nazionalista degli Urabi in Egitto contro il dominio imperiale (1879-1882). Guidato dal colonnello Ahmed Urabi, che scalò i ranghi militari da contadino per poi fondare il Partito Nazionalista Egiziano, Urabi si batté per garantire l'Egitto agli egiziani. Ma cosa accadde esattamente nel 1882 per far implodere il suo movimento popolare e far precipitare il bombardamento su larga scala di Alessandria da parte delle forze britanniche e il suo successivo esilio. Attraverso un'indagine rigorosa, Drama 1882 rifà il punto della situazione sull'estate del 1882, quando una rissa in un caffè tra un pastore egiziano e un maltese sfociò in disordini che provocarono 300 morti e la devastazione della città. La rissa fu estemporanea o piuttosto premeditata dagli inglesi per giustificare il loro successivo attacco? Girato in un teatro storico di Alessandria e messo in scena sullo sfondo di scenografie suggestive e pittoriche, Shawky dirige con precisione il suo cast in un musical ipnotico che mette in dialogo storie reali e immaginarie. Scritto, seneggiato, coreografato e diretto da Shawky, egli interviene metodicamente nelle lacune di questo momento caotico e decisivo della storia egiziana. Riempiendo, invertendo o mettendo completamente in discussione la documentazione, Drama 1882 mette in discussione la premessa stessa della nozione di verità con le sue particolari narrazioni dominanti sulla sovranità. Il Padiglione egiziano è il palcoscenico di una conversazione critica e tempestiva sulla necessità di revisionare la storia e sulla futilità della guerra.