Giovedì 29 giugno alle ore 19 si inaugurerà la personale dell'artista tedesco Reinhard Mucha dal titolo Mutterseelenallein (solitudine).
Reinhard Mucha è nato nel 1950 a Dusseldorf, dove negli anni settanta frequentò la prestigiosa accademia. Le sue personali più celebri ebbero luogo a Stoccarda nel 1985, a Parigi nel 1986, a Basilea e a Berna nel 1987. In queste mostre, concepite espressamente per lo spazio dedicato a ospitarla, Mucha utilizzò mobili e materiali trovati sul luogo: tavoli, sedie, scale, lampade. Gli oggetti più comuni vengono così trasformati e caricati di significati nuovi, spesso sottilmente poetici. Al contempo gli oggetti permangono portatori della loro storia particolare, data dal luogo di provenienza e dalla loro utilizzazione quotidiana. Non c'è dubbio che nell'ambito della scultura di quest'ultimo decennio la figura e l'opera di Mucha hanno assunto un ruolo decisivo nello scenario internazionale. L'artista tedesco ha, infatti, contribuito in maniera determinante a pensare la scultura come un processo di formazione in cui internazionalità progettuale e attenzione ai valori della forma svolgono una funzione rilevante. Lo dimostra, del resto, questa mostra, ideata tenendo conto dello spazio della galleria. Si tratta della prima personale di Mucha in Italia. Il percorso espositivo è scandito da sedici grandi cornici di legno, metallo, vetro e feltro. Ogni cornice contiene la foto di una sedia appartenente a uno dei custodi che, una decida d'anni fa, sorvegliava la rassegna "Winterausstellung". Mucha tematizza così il concetto stesso di "mostra d'arte", approfondendo al contempo tutte le implicazioni di questa singolare convenzione culturale.