Una serie di fotografie inedite, presentate per la prima volta a colori, è stata esposta alla Galleria Lia Rumma di Milano; si tratta di scatti realizzati dall’artista durante le riprese del suo recente film Rapture, girato a Essaouira, in Marocco.
Per Shirin Neshat, la fotografia ha sempre rappresentato un’attività autonoma, mentre il video è concepito come una sua naturale estensione. L’uso del colore è limitato all’azzurro del cielo, all’oro della sabbia e al nero del chador: una tavolozza essenziale che, nella sua sobrietà, esalta la potenza emotiva delle immagini, le quali raggiungono una dimensione quasi epica.
Attraverso una narrazione poetica, volutamente priva di risoluzione e sospesa nel mistero, Neshat evita sia il riferimento diretto ad aneddoti specifici sia la tentazione polemica o esotizzante. Il rigore formale dell’artista si manifesta nella scelta di accostare immagini di gruppi di uomini e donne, raccontando così la condizione paradossale della donna iraniana: oppressa dal principio dell’harem, ma al tempo stesso obbligata, come l’uomo, a imbracciare le armi in tempi di guerra.
Dietro il velo di queste donne si intravede una femminilità indomabile, alimentata da una forza primordiale: un’identità che intreccia il dolore della segregazione, l’orgoglio delle proprie radici culturali, una dignità silenziosa e una determinazione incrollabile. È proprio questa forza a spingerle, come appare evidente negli scatti, ad abbandonare senza esitazione la riva, salendo su fragili imbarcazioni dirette verso destinazioni ignote, in un gesto di silenziosa ribellione.
Mostra personale
Shirin Neshat

Photo Gallery
L'artista

Shirin Neshat è un’artista e regista di origine iraniana che vive a New York. Neshat lavora e continua a sperimentare con i mezzi della fotografia, del video, del film e dell’opera, che infonde con immagini e narrazioni altamente poetiche e politicamente cariche che mettono in discussione questioni di potere, religione,