La Galleria Lia Rumma è lieta di presentare la mostra personale Schneller werden ohne Zeitverlust (Accelerare senza perdere tempo) di Reinhard Mucha che inaugura il 24 novembre 2016 alle ore 18.30 a Milano.
La mostra si sviluppa in stretta relazione con la prima personale dell’artista, Mutterseelenallein (Solitudine), inaugurata il 29 giugno 1989 alla Galleria Lia Rumma di Napoli: un evento che ha segnato la lunga relazione tra l'artista e la Galleria. Erano gli anni delle importanti personali di Mucha presso la Kunsthalle Basel (Nordausgang) e la Kunsthalle Bern (Kasse beim Fahrer) 1987, della mostra Gladbeck, realizzata nel 1986 presso il Musée National d’Art Moderne, Centre Georges Pompidou di Parigi e di quella presentata due anni prima al Württembergischer Kunstverein di Stoccarda. Mutterseelenallein – All Alone (The seats for attendants and visitors at the “Große Düsseldorfer Kunstausstellung” shot at the Kunstpalast Ehrenhof in Düsseldorf on December 30, 1979) presentata in quell’occasione, è un vero e proprio intervento museale, nella forma di sedici teche montate a muro composte da alluminio, vetro float, vetro retrodipinto a smalto, feltro, 15 fotografie in bianco e nero su carta baryta e legno che esaltano e trasformano lo spazio della Galleria di Napoli in un luogo di melanconica eleganza e al cui centro, tranne in una, si vede la fotografia in bianco e nero di una sedia vuota. Tutte diverse, le sedie sono quelle usate da custodi o stanchi visitatori durante la mostra Große Düsseldorfer Kunstausstellung, tenutasi una decina di anni prima a Düsseldorf. Tematizzando il concetto di “mostra d’arte”, l’opera evocava una sensazione di vuoto e di solitudine, suggerendo allo stesso tempo la poesia dell’attesa e simboleggiando la sobria specificità di ogni singola sedia.
La storia di questo lavoro è un insieme di eventi, di attimi colti, di coincidenze poetiche accadute in maniera probabilmente fortuita, di un destino segnato, che da molti anni lega l’artista all’Italia.
Nata per gli spazi della Galleria Lia Rumma di Napoli, l’opera rimase per nove anni al Museum für Modern Kunst di Francoforte (M.). Vicissitudini ormai celate nel tempo, fanno sì che il lavoro compia un nuovo viaggio verso l’Italia dove riapproda a partire dal 2009, per entrare a fare parte della collezione permanente del Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea.
Schneller werden ohne Zeitverlust è l’ultimo episodio di un viaggio lungo quasi tre decenni, la fase conclusiva di un percorso che somiglia a un “ritorno a casa”.
Reinhard Mucha presenta questo nuovo progetto espositivo al cui centro si colloca “Die Verwandlung” (“La metamorfosi”) il modellino-scultura della storica installazione Mutterseelenallein, al cui interno si condensa la storia dell’opera, visibile nelle stesse immagini trasmesse dai monitor che raccontano le inquadrature e le riprese dell’allestimento dell’opera al museo di Francoforte. Da questo nucleo centrale si dipana tutto il percorso espositivo che dialoga con l'ex area industriale di Milano in cui è stato costruito il nuovo edificio della Galleria.
I presupposti teorici e concettuali che sono alla base della ricerca artistica di Reinhard Mucha hanno nuovamente la possibilità di legarsi in maniera reale e diretta con l’architettura all’interno della quale la mostra prende forma e con il paesaggio industriale circostante. In Insel der Seligen (Isola dei beati) Mucha gioca con questo contesto e provocatoriamente ricrea l’immagine di un tetto di tegole antiche che giacciono a terra, meticolosamente distribuite su un letto di detriti. Il senso del dramma, il ruolo centrale della memoria, la sua riflessione profonda e critica nei confronti della realtà urbana si esprimono in maniera corale in questa installazione.
Non è un caso che nell’opera The Wirtschaftswunder – To the People of Pittsburgh III (Il miracolo economico – Per i cittadini di Pittsburgh III), esposta in mostra, si ritrovano anche oggetti industriali prodotti nella fabbrica che era ospitata nello stesso luogo dove l’artista ha ancora il suo studio, in una delle ex aree dell’industria pesante di Düsseldorf. In mostra è presente anche il film inedito Hidden Tracks e una serie di nuove opere realizzate dall’artista nel corso degli anni.
Un percorso espositivo completo ed esaustivo che testimonia la complessità e la profondità del lavoro di uno dei maggiori artisti europei contemporanei. Il suo lavoro prende in prestito riferimenti diretti e indiretti dalla Minimal Art e dal Postminimalismo così come dal mondo dell’Architettura e del Design, facendo riferimento al discorso critico sulle istituzioni museali e alle implicazioni che ne derivano, combinandoli alla dimensione intima e privata, propria dell’uomo, ad un forte senso di caducità, di transitorietà e di drammaticità. Reinhard Mucha crea opere dalla presenza estetica e formale unica e inconfondibile. Grandi “contenitori” al cui interno presenziano immobili porzioni di realtà e di quotidianità. Attimi di mondo che attraverso la loro precisione, estraneità e impersonalità trasmettono tutte le sensazioni di un “tempo alieno”, costantemente in fase di costruzione e decostruzione.