La Galleria Lia Rumma è lieta di annunciare i progetti di Wael Shawky, William Kentridge, Ilya ed Emilia Kabakov, Joseph Kosuth e Marina Abramović durante la Biennale Arte 2024.
La mostra di Wael Shawky al Museo di Palazzo Grimani e curata da Massimo Osanna, Andrea Viliani, Gabriel Zuchtriegel riunisce l’opera filmica I Am Hymns of the New Temples – أنا†تراتیل†المعابد†الجدیة†- realizzata dall’artista nel 2023 e che, dopo la prima al Parco Archeologico di Pompei, viene presentata a Venezia in anteprima museale internazionale – e una selezione di opere polimateriche e disegni realizzati dall’artista tra il 2022 e il 2024. È possibile visitare la mostra dal 17.04 al 30.06.2024.
Il progetto espositivo è concepito come un dialogo ideale tra spazi e tempi diversi, in cui opere contemporanee convivono con le opere archeologiche e le sale storiche di Palazzo Grimani, tracciando un percorso che dal Camaron d’Oro conduce prospetticamente alla cosiddetta Tribuna, nota anche come Antiquarium o Camerino delle Antichità, vero fulcro del palazzo e delle sue narrazioni. Narratore di processi cognitivi ed espressivi sospesi tra il documentabile e l’immaginabile, Wael Shawky esplora i modi in cui le storie sono state scritte e raccontate e analizza come esse abbiano anche plasmato la realtà storica. Nelle sue opere – in cui articola film, disegni, pittura, scultura, installazioni, performance e regie teatrali, sempre frutto di una ricerca sulle fonti storiche e letterarie – Shawky ci predispone infatti a una posizione di consapevolezza dei meccanismi narrativi, antichi e contemporanei, con cui i fatti storici, sociali e culturali sono stati interpretati e trasmessi e, attraversando lo spazio e il tempo, evoca una dimensione della storia e della società che è al tempo stesso fattuale e immaginaria, come se non potessero mai essere definite una volta per tutte, o da un unico punto di vista.
Per il Padiglione egiziano, Shawky ha creato Drama 1882, una rappresentazione filmata di una pièce musicale originale diretta, coreografata e composta dall’artista, incentrata sulla rivoluzione nazionalista egiziana degli Urabi contro l’influenza imperiale (1879-82).
Nell’accettare l’invito a rappresentare l’Egitto alla 60a Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, Shawky ha dichiarato: “Questo è un momento di urgenza politica globale e di cambiamento rivoluzionario. Mi è sembrato fondamentale rappresentare il mio Paese con un messaggio forte in questo momento”. Riflettere sull’occupazione storica in Egitto mi è sembrato tempestivo, urgente e importante”.
In occasione della nuova mostra di William Kentridge all’Istituto per le Politiche della Rappresentazione dell’Arsenale di Venezia, l’artista, in collaborazione con la curatrice Carolyn Christov-Bakargiev, presenta in anteprima la nuova sorprendente serie video in nove episodi Self-Portrait as a Coffee Pot. Questa mostra, strutturata in brevi episodi di trenta minuti e originariamente concepita per essere fruita come serie online, su telefoni cellulari o televisione, è un esperimento sull’incarnazione fisica e sull’esperienza fenomenologica della realtà nell’era digitale, nonché una riflessione su ciò che potrebbe accadere nel cervello e nello studio di un artista oggi. È possibile visitare la mostra dal 17.04 al 24.11.2024. Scopri il programma giornaliero su Arsenale Institute for Politics of Representation
A quasi un anno dalla scomparsa di Ilya Kabakov, la Fondazione Querini Stampalia e la Ilya and Emilia Kabakov Art Foundation gli rendono omaggio a Venezia, in occasione della 60a Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale. La mostra Ilya e Emilia Kabakov. Tra cielo e terra. Omaggio a Ilya Kabakov è curata da Chiara Bertola che ricorda uno dei maestri dell’arte concettuale, geniale sperimentatore della poesia e delle potenzialità espressive dei materiali, celebrato come il più importante artista del XX secolo nato in URSS e naturalizzato statunitense. È possibile visitare la mostra personale dal 14.04 al 14.07.2024.
Per la prima volta alcune installazioni storiche di Kabakov dialogheranno con le sale e le collezioni del Museo Querini Stampalia. Le loro opere diventano interventi site-specific pensati per l’ambiente che li ospita, come è nella natura del programma di arte contemporanea della Querini Stampalia “Conservare il futuro”, che implica il confronto con un passato da proteggere e un futuro da progettare e coinvolge l’istituzione, il pubblico e gli artisti. Questi artisti fanno da traghettatori tra questi mondi, rivelando fratture, inventando connessioni e mostrando qualcosa che altrimenti rischia di andare perduto o di non essere mai visto.
In occasione della Biennale Arte 2024, l’installazione di Joseph Kosuth The Material of Ornament alla Fondazione Querini Stampalia è stata restaurata.
Dodici descrizioni tratte dal libro “Le pietre di Venezia” dell’influente critico d’arte britannico John Ruskin, che identificano dettagli ornamentali e decorativi dell’architettura gotica e rinascimentale veneziana, vengono reinscritte e restituite a Venezia come ornamento architettonico reso come linguaggio.
Scritto e diretto dal Professor Dr. Apinan Poshyananda, Direttore Artistico della Biennale d’Arte di Bangkok, il film The Spirits of Maritime Crossing di Marina Abramović racconta la storia di una ricerca di rifugio e di pace interiore. Nel suo viaggio fantasma, la Abramović incontra figure simboliche e visita luoghi sacri. È possibile scoprire il film a Palazzo Smith Mangilli Valmarana, dal 20.04 al 24.11.2024.