In programma dal 6 novembre 2025 al 15 febbraio 2026, la 24ª Paiz Art Biennial, curata da Eugenio Viola, abbraccia L’Albero del Mondo come simbolo universale di connessione, capace di unire culture, storie ed esperienze umane attraverso il tempo e lo spazio. Ispirata alle cosmogonie ancestrali, la Biennale esplora come l’arte possa favorire empatia, inclusione e dialogo in un mondo sempre più frammentato.

Questa edizione presenta nuove commissioni di artisti internazionali provenienti da tutti e cinque i continenti, tra cui il rinomato artista italiano Gian Maria Tosatti, insieme a voci di diverse generazioni, genere e comunità indigene e ancestrali.

La Biennale si confronta profondamente con la storia, l’architettura e l’identità degli spazi che la ospitano, trasformandoli in parte integrante della sua narrazione. Attraverso installazioni, performance e opere site-specific, analizza il modo in cui l’arte abita sia gli spazi pubblici sia quelli privati, riflettendo sulle sfide globali come conflitti, disuguaglianze e cambiamenti ambientali.

Evocando L’Albero del Mondo, la Biennale ribadisce il suo impegno a considerare l’arte come un ponte tra mondi, capace di unire persone, culture e idee, e di ispirare riflessione collettiva e trasformazione.