WOLFGANG LAIB | Una montagna da non scalare. Per Monet
Artista
Wolfgang Laib
Data
6 marzo – 8 luglio
Location
Musée de l'OrangerieJardin des Tuileries, 75001 Paris, France
Questa presentazione raggrupperà opere realizzate appositamente dall’artista per l’architettura particolare del museo, in dialogo con questa ode alla natura e alla bellezza che sono le Ninfee di Monet. Nelle opere di Wolfgang Laib, nato in Germania nel 1950, la natura invade l’arte. I suoi materiali, il polline, il latte, il riso, la cera d’api, determinano quindi la forma finale delle sculture dalle forme geometriche semplici progettate dall’artista (quadrati, coni, allineamenti). Ognuna delle sue opere viene quindi presieduta da una serie di gesti semplici e parsimoniosi che ingaggiano una relazione con la natura.
Il 15 novembre 2025 la Galleria Lia Rumma di Milano inaugura la sesta mostra personale di Thomas Ruff, a oltre trent’anni dalla prima collaborazione con la galleria nel 1991. L’esposizione ripercorre venticinque anni di ricerca dell’artista tedesco, che da oltre quarant’anni indaga i limiti e la struttura del linguaggio fotografico, contribuendo a ridefinire la natura stessa della fotografia. La mostra si sviluppa sui tre piani della galleria e raccoglie opere appartenenti a sette serie realizzate con tecniche diverse. L’esposizione offre una panoramica sulla capacità di Ruff di fondere sperimentazione tecnica, riflessione scientifica e sensibilità artistica, confermandolo come uno dei protagonisti più radicali della fotografia contemporanea.
La mostra "Minimal", in corso alla Bourse de Commerce di Parigi fino al 19 gennaio 2026, esplora il minimalismo come fenomeno globale, con opere di oltre quaranta artisti da diversi continenti. Curata da Jessica Morgan, l’esposizione è suddivisa in sette sezioni tematiche che indagano luce, materia, superficie e spazio, ponendo al centro l’esperienza fisica dello spettatore. Tra gli artisti figura anche David Lamelas, la cui presenza sottolinea l’ampiezza concettuale e geografica della mostra. Le sue opere contribuiscono a mostrare come il minimalismo sia stato rielaborato anche in contesti extra-europei, in dialogo con pratiche concettuali e installative.
La mostra "Desenfocado", in corso al CaixaForum di Madrid, esplora il tema della sfocatura nell’arte come scelta estetica e concettuale, a partire dai Nymphéas di Monet fino all’arte contemporanea. Curata con il contributo del Musée de l’Orangerie, l’esposizione propone opere di artisti come Richter, Rothko, Viola, Ruff e Alfredo Jaar. Proprio Jaar è presente con "Six Seconds", un lavoro intenso sul genocidio in Ruanda, in cui la sfocatura diventa strumento politico e critico, sollevando interrogativi sull’etica della visione. La mostra si sviluppa in sezioni tematiche che invitano a una visione lenta, attenta, e a riflettere su ciò che resta ai margini del visibile.
Il 29 ottobre 2025 inaugura alla GAM di Torino La mostra “NOTTI. Cinque secoli di stelle, sogni, pleniluni”. È un'esplorazione affascinante del tema della notte attraverso circa cento opere che coprono un arco di tempo di oltre cinque secoli, dal Seicento fino all’arte contemporanea. Curata da Fabio Cafagna ed Elena Volpato. Il percorso si apre con rappresentazioni astronomiche e scientifiche della notte, e prosegue attraverso opere che affrontano la notte da una prospettiva più simbolica e spirituale, fino ad arrivare alle sperimentazioni più visionarie del Novecento e dei giorni nostri. L’intento non è semplicemente storico o cronologico: la mostra mira a presentare la notte come spazio mentale e poetico, un luogo di sogni, interrogativi cosmici, illusioni visive e riflessioni esistenziali. Tra gli artisti presenti c'è anche Gino De Dominicis. Quest’ultimo è inserito in una sezione dedicata alla notte come esperienza immaginativa, onirica e straniante.
GAM - Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea
La mostra Bells and Cannons. Contemporary Art in the Face of Militarisation si svolge al Contemporary Art Centre. è un’esposizione collettiva che riflette sul ruolo dell’arte contemporanea in un’epoca segnata da tensioni geopolitiche, conflitti armati e militarizzazione crescente. Il titolo stesso rimanda a una trasformazione storica e simbolica: quella delle campane fuse per diventare cannoni, un gesto che incarna il passaggio dalla comunicazione e dalla spiritualità alla violenza e alla guerra. Curata da Virginija Januškevičiūtė e Valentinas Klimašauskas, la mostra fa parte del progetto internazionale Aspects of Presence, che coinvolge anche l’Akademie der Künste di Berlino e il Goethe-Institut di Lituania. L’allestimento riunisce opere di artisti provenienti da diversi paesi che affrontano, con linguaggi eterogenei, il rapporto tra tecnologia, risorse, media e potere militare, chiedendosi in che modo questi elementi possano essere impiegati tanto per scopi civili quanto per fini distruttivi. All’interno di questo contesto si inserisce anche il lavoro di Tobias Zielony. la sua partecipazione conferma l’attenzione della curatela verso artisti che indagano con sguardo critico e sensibile le dinamiche sociali, culturali e politiche del nostro tempo. L’esposizione si articola in installazioni, video, performance e opere testuali, offrendo ai visitatori un’esperienza immersiva e complessa che invita alla riflessione su come l’arte possa prendere posizione di fronte ai conflitti contemporanei, documentare la realtà e suggerire visioni alternative.
La mostra collettiva "Moby Dick – La Balena. Storia di un mito dall’antichità all’arte contemporanea" è allestita al Palazzo Ducale di Genova. Curata da Ilaria Bonacossa e Marina Avia Estrada, l'esposizione esplora le molteplici interpretazioni del celebre romanzo di Herman Melville, dal conflitto tra uomo e natura alla riflessione filosofica sulla vendetta e sul destino. All'interno del percorso espositivo, Marzia Migliora presenta un diorama interattivo realizzato con inserti di carta tratti da riviste per ragazzi, evocando lo sfruttamento dei mari e il mito di Moby Dick. L'opera, azionabile dal pubblico, permette di fermare o far ruotare il diorama, simboleggiando il ruolo dell'uomo nel determinare il destino del mare. La mostra è arricchita da installazioni video, sculture, fotografie e opere sonore, offrendo un'esperienza immersiva che attraversa diverse epoche e linguaggi artistici.