Una mostra  che nasce dal “Workshop sul Paesaggio: idee, pratiche, esercizi dell’arte” che ha visto artisti di più generazioni confrontarsi attraverso una serie di incontri sulle tematiche del paesaggio, della diversità, della sostenibilità e delle risorse dal punto di vista scientifico ed artistico.
“Gli esiti del programma raggioverde che presentiamo in questa occasione provengono dalle tappe di lavoro già svolte nei mesi scorsi. Si persegue una metodologia che unisce gli artisti e i ricercatori del mondo scientifico dell'Università di Siena, con l'intento di scoprire ed esaltare i rispettivi punti di vista (a volte inaspettati) sul paesaggio e la sua cura – spiega la curatrice Michela Eremita -. Si sta venendo a creare una rete di persone e intenti che unisce più contesti cittadini ma anche altri luoghi dedicati all'arte e al paesaggio delle altre provincie toscane”.
Il programma espositivo non si limita al complesso museale Santa Maria della Scala ma coinvolgerà gli artisti in altri luoghi della città: l’Orto botanico vedrà l’intervento di Luca Pancrazzi, dal titolo emblematico “La cura del selvatico”, mentre al Museo Botanico saranno esposte due opere di Debora Hirsch sulle piante in via di estinzione del territorio toscano. Il Museo dell’Antartide invece vedrà al suo interno alcuni lavori di Marco Acquafredda e di Michele Guido. Non solo, sarà avviata una collaborazione con il Comune di Siena con un importante progetto da sviluppare che riguarderà il bosco-giardino di Villa Rubini Manenti per interventi mirati su questo luogo meno conosciuto della città.